Sabato 18 maggio 2019 alle ore 17 e 30 alla Galleria La Catena. Un libro a cura di Antonio Ciocca, Alessandra Ginzburg, Domitilla Cataldi, Maria Pia Chiarelli.
Luciana Bon de Matte (1931-2012), cilena, medico psichiatra, con il marito Ignacio Matte Blanco, professore di Psichiatria e già famoso psicoanalista, nel 1966 si trasferì a Roma dove si dedicò ad un'intensa attività clinica e didattica.
Maestra della psicoanalisi italiana, pioniera della psicoanalisi infantile, studiosa dell'adolescenza, elaborò un'innovativa teoria della tecnica psicoanalitica ispirata da Freud, Ferenczi, Bion e Ferrari. Persona, realtà, relazione analitica, esperienza di O, mondo delle emozioni, rêverie, il sintomo come mossa vitale e tanti altri concetti si declinano con quelli più tradizionali di inconscio, difese, transfert, controtransfert, identificazione proiettiva, amore e odio ma tutti riletti in modo nuovo e vitale.
Qual è il senso della sua opera oggi? Molte teorie postmoderne hanno decostruito e disperso il significato dell'esperienza analitica, e ritrovarlo non è facile. La psicoanalisi ha perso se stessa e sono molti oggi a credere che sia diventata inutile e sostituibile con il counseling filosofico, con le conoscenze neurofisiologiche o con l'adeguamento sociale.
Lo scopo di questo libro è proprio quello di ritrovare il senso dell'esperienza della psicoanalisi intesa come esperienza personale e singolare, fatta di sensazioni, emozioni e pensieri che costituiscono la realtà di ognuno di noi. Un'esperienza che espande, arricchisce e dà un senso alla realtà vissuta, permettendo di sentirsi persona in mezzo agli altri.
Lo scopo di questo libro è proprio quello di ritrovare il senso dell'esperienza della psicoanalisi intesa come esperienza personale e singolare, fatta di sensazioni, emozioni e pensieri che costituiscono la realtà di ognuno di noi. Un'esperienza che espande, arricchisce e dà un senso alla realtà vissuta, permettendo di sentirsi persona in mezzo agli altri.
Nessun commento:
Posta un commento