E' la nuova pubblicazione di GIUSEPPE D’ONORIO: "I giorni dell’angoscia. Veroli e il terremoto del 1915"
Prefazione di Luigi Gulia Centro di Studi Sorani “V. Patriarca”, 2020 Pagine 160, 47 illustrazioni in b.n. e a c. Formato 14x21 ISBN 978-88-6782-059-8 € 15,00
Dal Centro di Studi Sorani "V. Patriarca" il comunicato stampa: "Il socio prof. GIUSEPPE D’ONORIO, membro del Consiglio Direttivo, docente ordinario di Filosofia e Storia presso il Liceo “Giovanni Sulpicio“ di Veroli, già Sindaco della città ernica dal 2004 al 2014, autore di numerosi e pregevoli studi storici, stimato campanologo, direttore responsabile di «Potenza e Carità di Dio»-Trimestrale di spiritualità cultura attualità cristiana edito dalle Benedettine di Veroli, ci ha donato un nuovo libro che arricchisce la storiografia di Veroli e fornisce importanti indicazioni riguardanti il «processo di interazione tra il terremoto e il territorio».
Dalla introduzione dell’autore: «Del violento terremoto della Marsica, che colpì anche Veroli il 13 gennaio 1915, e dei successivi giorni carichi di angoscia, a noi restano i racconti tante volte sentiti e tramandati; rimangono le diverse abitazioni del centro storico che mostrano le catene di ferro utilizzate per rafforzare le storiche pareti in muratura; permangono i ruderi di via Vergine Maria, via Pietra Lata, via Santo Stefano, presso il borgo medievale di Santa Croce, che ancora testimoniano il furore dell’evento.
E poi parlano i documenti conservati negli archivi e le immagini fotografiche, ingiallite dal tempo. In tutte queste storiche foto cogliamo la forza del sisma che “insacca la città”, ma allo stesso tempo possiamo osservare sempre la presenza di uomini, donne e tanti bambini. È il segno della speranza che, pur di fronte al disastro indicibile, è pronta ad indicare la strada da intraprendere. Veroli seppe rialzarsi soprattutto per il coraggio e la determinazione dimostrati dalla sua gente. Allora ci fu uno sforzo collettivo che oggi appare come un atto di eroismo».
Tra le fonti del libro, scrive Luigi Gulia nella prefazione, «la più carica di intime emozioni è quella delle “lettere al fronte” di Margherita Del Nero, che informa il marito Giuseppe sulle scosse che si susseguono fino al mese di agosto 1917, sin quasi ad ironizzare sul terremoto divenuto “amico”, forse perché non temuto più della guerra in corso e della incombente influenza “spagnola”, che tra il settembre e il dicembre 1918 arriverà a contare circa cinquemila casi di contagio, un terzo circa della popolazione».
Di particolare interesse è la Cronaca di Casamari: «registra il susseguirsi delle scosse e ciò che ne deriva, descrive e rivela non solo i comportamenti dovuti alla emotività tutta umana di persone pur dedite alla preghiera, non immuni tuttavia dallo spavento, ma anche quelli riscontrati nella comunità del territorio scossa dalla trepidazione di quei giorni e di quelle notti».
E poi parlano i documenti conservati negli archivi e le immagini fotografiche, ingiallite dal tempo. In tutte queste storiche foto cogliamo la forza del sisma che “insacca la città”, ma allo stesso tempo possiamo osservare sempre la presenza di uomini, donne e tanti bambini. È il segno della speranza che, pur di fronte al disastro indicibile, è pronta ad indicare la strada da intraprendere. Veroli seppe rialzarsi soprattutto per il coraggio e la determinazione dimostrati dalla sua gente. Allora ci fu uno sforzo collettivo che oggi appare come un atto di eroismo».
Tra le fonti del libro, scrive Luigi Gulia nella prefazione, «la più carica di intime emozioni è quella delle “lettere al fronte” di Margherita Del Nero, che informa il marito Giuseppe sulle scosse che si susseguono fino al mese di agosto 1917, sin quasi ad ironizzare sul terremoto divenuto “amico”, forse perché non temuto più della guerra in corso e della incombente influenza “spagnola”, che tra il settembre e il dicembre 1918 arriverà a contare circa cinquemila casi di contagio, un terzo circa della popolazione».
Di particolare interesse è la Cronaca di Casamari: «registra il susseguirsi delle scosse e ciò che ne deriva, descrive e rivela non solo i comportamenti dovuti alla emotività tutta umana di persone pur dedite alla preghiera, non immuni tuttavia dallo spavento, ma anche quelli riscontrati nella comunità del territorio scossa dalla trepidazione di quei giorni e di quelle notti».
I soci del Centro di Studi Sorani possono richiedere copie del libro, alle abituali condizioni loro riservate, inviando una e-mail a studisorani@tin.it oppure scrivendo a Centro di Studi Sorani “Vincenzo Patriarca” - Casella Postale 121 - 03039 Sora".
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