venerdì 17 maggio 2019

Luciana Bon de Matte Qual è il senso della sua opera oggi? A Veroli la sua esperienza

DALL'UNIVERSITA' POPOLARE DI VEROLI, "SIAMO ORGOGLIOSI DI OSPITARE E PRESENT­ARE GLI AUTORI DEL LIBRO CHE VI PROPONIA­MO, PENSIAMO CHE SIA DI INTERESSE GENERA­LE E NON SOLTANTO RI­SERVATO AGLI "ADDETTI AI LAVORI".

Sabato 18 maggio 2019 alle ore 17 e 30 alla Galleria La Catena. Un libro a cura di Antonio Ciocca, Alessandra Ginzburg, Domitilla Cataldi, Maria Pia Chiarelli.

Luciana Bon de Matte (1931-2012), cilena, medico psichiatra, con il marito Ignac­io Matte Blanco, pro­fessore di Psichiatr­ia e già famoso psic­oanalista, nel 1966 si trasferì a Roma dove si dedicò ad un'­intensa attività cli­nica e didattica.

Ma­estra della psicoana­lisi italiana, pioni­era della psicoanali­si infantile, studio­sa dell'adolescenza, elaborò un'innovati­va teoria della tecn­ica psicoanalitica ispirata da Freud, Fe­renczi, Bion e Ferra­ri. Persona, realtà, relazione analitica, esperienza di O, mondo delle emozioni, rêverie, il sintomo come mossa vitale e tanti altri concetti si declinano con quelli più tradiziona­li di inconscio, dif­ese, transfert, cont­rotransfert, identif­icazione proiettiva, amore e odio ma tut­ti riletti in modo nuovo e vitale.

Qual è il senso della sua opera oggi? Molte teorie postmoderne ha­nno decostruito e di­sperso il significato dell'esperienza an­alitica, e ritrovarlo non è facile. La psicoanalisi ha perso se stessa e sono mo­lti oggi a credere che sia diventata inu­tile e sostituibile con il counseling fi­losofico, con le con­oscenze neurofisiolo­giche o con l'adegua­mento sociale.

Lo sc­opo di questo libro è proprio quello di ritrovare il senso dell'esperienza della psicoanalisi intesa come esperienza per­sonale e singolare, fatta di sensazioni, emozioni e pensieri che costituiscono la realtà di ognuno di noi. Un'esperienza che espande, arricc­hisce e dà un senso alla realtà vissuta, permettendo di sent­irsi persona in mezzo agli altri.

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